Pubblichiamo il messaggio pervenuto dal parroco di Lampedusa
“… comportatevi da cittadini degni del Vangelo” Fil 1,27
Come cristiani e cittadini, in questo tempo che richiede una testimonianza efficace, siamo chiamati dagli eventi della storia ad essere protagonisti, e non spettatori, delle vicende Politiche del nostro Paese.
Ci sentiamo interpellati dalla Provvidenza che ci ha voluto comunità di periferia nel #MareMediterraneo destinata a condividere la sorte di uomini e donne che, a diverso titolo, mettono piede sulla nostra isola di #Lampedusa; siamo continuamente spronati dal magistero del Santo Padre e del nostro Vescovo a prendere in seria considerazione i segni dei tempi che scorgiamo all’orizzonte e a viverli come opportunità e non come problema.
È in grave errore chi ritiene di poter ridurre il cristianesimo alla mera ostensione, o ostentazione, di simboli.
Noi teniamo in mano il Vangelo ma, soprattutto, lo teniamo nel cuore e nella mente come lampada che illumina i passi della vita personale e sociale, come bussola di relazioni autentiche con il Prossimo.
Non possiamo accettare chi cerca di ridurre la fede cristiana ad un semplice fatto culturale, un cumulo di tradizioni e usanze che hanno bisogno della nostra custodia per evitare l’estinzione.
Noi sappiamo che la nostra fede consiste in una relazione reale e viva con il Signore Risorto, noi lo incontriamo e riconosciamo presente nella vita della sua Chiesa, nei Sacramenti della Grazia, nella sua Parola vissuta e in ognuno dei “suoi fratelli più piccoli”, esclusi, sofferenti e stranieri (Mt 25).
Da buoni cittadini vogliamo essere rispettosi dei valori universali e dei diritti umani, come sancito dalla nostra costituzione, garantiti ad ogni essere umano.
Rifiutiamo la logica di chi, procurando esclusivamente conflitti tra poveri, vorrebbe far passare per giustizia la prevaricazione e per sicurezza il peggiore dei nazionalismi.
Noi sappiamo che “Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto” (At 10,34-35).
La nostra coscienza, pertanto, non può in alcun modo accettare e ritenere giusta nessuna legge che vada contro questi principi; non crediamo di poter considerare legittima nessuna autorità politica, nessun suo pronunciamento che ci porti a mettere in discussione tali fondamenti della nostra vita di cittadini e cristiani.
Assistiamo ormai da quindici giorni al vergognoso trattenimento in mare di 49 persone, uomini, donne e bambini a bordo della #SeaWatch3 e della #SeaEye, che hanno la sola colpa di sperare e sognare il futuro. È inaccettabile, da ogni punto di vista, che qualsiasi dibattito politico venga fatto sulla pelle di persone fragili, ferite e disarmate.
Chiediamo al governo italiano di aprire i porti e di permettere alla società civile di poter accogliere senza alcuna resistenza quanti richiedono il nostro aiuto.
Invitiamo tutti i fedeli cattolici e cristiani di ogni confessione ad unirsi a noi in questa richiesta.
Preghiamo le comunità ecclesiali di non trincerarsi dietro paure e resistenza ma di mettere in pratica il Vangelo con coraggio e gratuità.
Desideriamo essere #presepe vivente, povero e umile ma aperto e accogliente per ogni “Cristo” che ci sarà dato di incontrare.
Epifania del Signore 2019
Don Carmelo e la Comunità Ecclesiale di Lampedusa